venerdì 11 marzo 2011

Il Giappone trema ancora

Il bilancio del violentissimo sisma che stamane ha colpito il Giappone sta diventando sempre più drammatico man mano che le ore passano. Sono circa 310 i morti secondo la polizia nipponica e oltre 350 invece i dispersi che sono purtroppo però destinati ad aumentare. La situazione in Giappone è davvero apocalittica a partire dall'onda alta oltre i 10 metri che ha spazzato via qualsiasi cosa: case, fabbriche, macchine, barche etc.
Ma soprattutto resta altissimo l'allarme circa le centrali nucleari. Stamattina infatti è scoppiato un incendio proprio in una di queste centrali ma fortunatamente l'Agenzia nucleare giapponese ha comunicato da poco che per il momento non sono state registrati livelli anomali di radiazioni nelle centrali.

Ma dopo il dato puramente informativo sorge spontanea una domanda: se un terremoto di questa potenza fosse arrivato in Italia, noi saremmo riusciti ad affrontare questa situazione come nel Sol Levante?

Se pensiamo che il sisma giapponese paragonato a quello che ha distrutto l'Aquila nel 2009 è stato secondo il direttore dell'Ingv, Enzo Boschi  "di circa 30.000 volte maggiore", la risposta non può che essere negativa. Come sempre. Eppure anche l'Italia risulta avere zone fra le più esposte al pericolo sismico nel mondo. Ma in Giappone a differenza nostra hanno un governo che mantiene alto il grado di prevenzione dei cittadini riguardo ai fenomeni sismici emanando una serie di norme specifiche antisismiche che vengono rispettate e prese alla lettera dai propri cittadini.

Uno studio di Alessandro Martelli, presidente dell'Associazione nazionale di ingegneria sismica afferma che"In Giappone un terremoto come quello dell'Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale. Da noi l'applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione".
E allora qual è il segreto di Giappone, California, Nuova Zelanda e tutti quei paesi che, come il nostro sono  a rischio sismico, per evitare stragi soprattutto quando i terremoti non sono esageratamente forti?

Sempre Alessandro Martelli dice che "il segreto" del Giappone sta in tecnologie come i cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, l'uso di acciai molto più elastici del normale, la fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l'altro degli edifici più a rischio."
E ancora :"Non esiste terremoto in grado di far crollare un palazzo costruito adottando tutti i dispositivi dell'ingegneria antisismica" sottolinea Rui Pinho, che insegna meccanica strutturale all'università di Pavia ed è responsabile del settore rischio sismico all'European Centre for training and research in earthquake engineering."

E noi? come sempre anni luce dietro.

Welcome to "Karnak Café"!

"Karnak Café" è il titolo di uno dei più famosi libri dello scrittore e giornalista egiziano Nagib Mahfouz che descrive in maniera soprendentemente attuale i disordini e la voglia di libertà dell'Egitto di inizio secolo.
Per rompere gli schemi della quotidianità, molte persone decidevano di passare del tempo in questo bar non soltanto per la qualità delle bevande e per il fascino della danzatrice del ventre nonchè proprietaria del locale Qurunfula, ma soprattutto perchè quello era l'unico posto del Cairo in cui tutti potevano parlare liberamente, esprimere le proprie opinioni "estremamente interessanti e provocatorie"e discutere davanti a un caffè. 
Per questo motivo ho deciso di chiamare così il mio blog, perchè vorrei che diventasse una sorta di ritrovo dove poter commentare e discutere sugli avvenimenti che ci riguardano ovviamente in libertà indipendentemente dallo schieramento politico e di qualsiasi altro tipo.


"Una parola muore appena detta: dice qualcuno. Io dico che solo in quel momento comincia a vivere."